Che ha combinato Marco Mizzau per far agitare i sindacati di Consip?
Troppo lavoro? No.
Troppo decisionismo? No.
Troppe gare? Me per carità.
Comportamenti poco adeguati? Si, così pare.
Il giovane manager, inesperto di società pubbliche e di ruoli così importanti, “scivola“ spesso in azienda in commenti fuori controllo nei confronti delle dirigenti donne. Commenti e battute che ritiene scherzose, ma che non sono certo ammissibili con il suo ruolo. E comunque non in linea con le norme in vigore. Per non parlare del codice etico aziendale e di tutte le policy e leggi a difesa delle donne.
Un modo comportarsi, anche nelle riunioni, che non ha nulla a che vedere con i comportamenti da tenere in una azienda dello Stato.
I Valori non si declamano nelle ricorrenze con foto di circostanza, i Valori si esercitano tutti i giorni, si applicano ai propri comportamenti prima di tutto; e pare che questo dettaglio sia più volte sfuggito a Marco Mazzau.
La Presidente di Consip, Barbara Luisi , proprio in ragione del suo essere donna oltre che legale rappresentante della società pubblica, dovrà gestire questa “patata bollente” che potrebbe portare anche a conseguenze estreme per il manager.
Perché -ed eccoci al punto- i sindacati interni si sono stufati di questo atteggiamento ed hanno diramato un durissimo comunicato di censura nei confronti dell’AD.
Al quale, a questo punto, ci permettiamo di fornire (anche se non richiesti e graditi) due consigli: 1) si iscriva rapidamente ad un corso accelerato di “bon ton”; 2) assuma come consulente il suo predecessore Cristiano Cannarsa, per farsi spiegare come gestire al meglio CONSIP senza paralizzare bandi e gare, visto che è solo per quello che è stato mandato lì dai suoi sponsor leghisti…