San Giorgio ha sconfitto il drago e Giorgia riuscirà a fermare Draghi?

Come ha scritto il nostro direttore Guido Paglia, dietro l’angolo dell’incarico per formare il governo che Mattarella dovrà dare a qualcuno, spunta l’ombra del governatore della BCE Mario Draghi.

Il suo nome non si fa per scaramanzia ma i più attenti osservatori della politica italiana sanno benissimo che il governatore della Banca Europea non dispiacerebbe nemmeno a Berlusconi e tantomeno al presidente Mattarella che potrebbe chiedere una “larga coalizione di responsabilità” fagocitando sia Di Maio che Salvini oltre che “convincere” il PD a dare magari un appoggio esterno all’ennesima ammucchiata modello Mario Monti.

Insomma se Salvini e Di Maio non si rendono conto che i numeri per formare un “loro governo” non ce li hanno il rischio è che si scomponga ancora una volta il parlamento, che in molti possano cambiare casacca e si potrebbe arrivare all’ennesimo schiaffo da dare agli elettori che hanno preferito, nella stragrande maggioranza, due ex opposizioni.

Che il Movimento Cinque Stelle stia guardando con interesse a sinistra non è una novità ma resta il fatto che sia i pentastellati che i Dem hanno tutto da perdere ad allearsi fra loro e lo sanno benissimo. Dall’altra parte Salvini deve fare i conti con un Berlusconi che non pensava di prendere una “tranvata elettorale” che lo avrebbe relegato a fare il numero due della coalizione e che lo ha portato, nel giro di poche ore, a modificare la sua posizione pre-elezioni, quando affermava che nel caso nessuna coalizione o partito avesse avuto la maggioranza dei seggi per formare un governo, si sarebbe dovuto tornare subito alle urne in modo che il centrodestra avrebbe preso i voti che mancavano per superare il fatidico 40%.

Oggi con quello scarso 14% di Forza Italia non se la sente più di portare avanti la stessa tesi e anzi, come si legge sulle pagine del Fatto Quotidiano, comunica, in una lettera inviata agli eletti di Forza Italia, di voler fare il possibile “con la collaborazione di tutti per consentire all’Italia di uscire dallo stallo, di darsi un governo”.

La strategia è ancora top secret per arrivare a questo ma i più maligni pensano che una possibilità di dare vita ad un governo di centrodestra con un appoggio esterno ci sia dopo la direzione del PD che potrebbe sancire una spaccatura del partito che vedrebbe Renzi e i suoi fedelissimi quali possibili sostenitori esterni di un governo presieduto non si sa da chi.

Forse anche qualche mal di pancia potrebbe verificarsi all’interno della Lega per non andare di nuovo alle urne così come lo stesso mal di pancia potrebbe contagiare qualche neo deputato dei cinque stelle. Insomma a quel punto Salvini potrebbe non essere più indispensabile e addirittura accusato di essere un irresponsabile estremista capace solo di dire no così come allo stesso modo potrebbe uscire perdente la linea “purista” di Luigi Di Maio.

Rimane l’incognita Giorgia Meloni che, come dice lei, pur avendo portato cinquanta deputati in parlamento, ha pagato il prezzo di fare da “collante” della coalizione e dichiara di non voler “tradire gli elettori” accettando un governo che non sia di centrodestra. Lo stesso Salvini ha, però, smentito nella conferenza stampa di saluto da Strasburgo di voler fare alleanze con il PD ma non disdegnerà in parlamento i voti (anche dei post comunisti) su singoli provvedimenti.

Rimane il fatto che prima di tutto bisognerà approvare in parlamento la fiducia alla squadra di governo e né PD né M5S sembrano disposti a votare un qualsiasi governo presieduto da Salvini. Ecco allora che, nemmeno tanto timidamente, spunta fuori il nome di Mario Draghi che potrebbe guidare un governo “stile Monti” avendo dalla sua anche il consenso del cavaliere che già prima delle elezioni affermò che ”Draghi sarebbe persona giusta per qualsiasi incarico” mentre secondo Matteo Salvini “Draghi ha fatto alcune cose buone ma anche tanti errori.

Le riforme del mondo delle banche che ci arrivano dall’estero sono state un massacro per i risparmiatori italiani. Non è colpa di Draghi che però fa parte di un sistema che ci ha imposto delle regole che stanno massacrando i nostri risparmiatori”.

Un modo elegante per non dire né si né no al governatore della BCE. A questo punto Giorgia Meloni, con quel suo scarso 5%, potrebbe essere l’argine contro la voglia di rimettere le questioni italiane in mano a quei poteri che governano l’Europa e che in sei anni, dal governo Monti in poi, ha portato l’aumento della disoccupazione, l’aumento del debito pubblico e a cui gli italiani, il 4 marzo, hanno “populisticamente” detto un chiaro e deciso no.

Forse il giovane filosofo Diego Fusaro ha ragione quando dice che, dato che ha vinto il populismo della lega e dei cinque stelle, sia proprio “il popolo” a volere un governo dei populisti contro il tentativo di restaurazione dei poteri finanziari e della globalizzazione mondiale che preferirebbe un nome rassicurante (per i loro interessi) come quello di Mario Draghi. Insomma la Giorgia nazionale potrebbe essere come il leggendario San Giorgio che uccise il drago mentre lei e i suoi cinquanta parlamentari potrebbero impedire che in parlamento di “draghi” (con o senza la maiuscola) ne entrino altri non voluti dagli elettori.

Commenti

  1. Ma quale Giorgia d’Egitto! Il suo partitucolo votò vergognosamente a favore della legge criminale Fornero, alla faccia dei tanti proclami nazionalisti e sociali che ha fatto poi in campagna elettorale. L’unico esperimento da mettere in cantiere, per rispettare tra l’altro la volontà di chi ha votato, è un governo 5 stelle-Lega, un governo populista “moderato”, anche se siamo più che coscienti che abbaiera’ tanto ma senza mordere la cupola usurocratica europoide, dato che nei loro programmi non c’è più traccia della madre di tutte le battaglie: la sovranità monetaria (uscita dall’Euro e ritorno alla stampa della moneta nazionale).
    In questa situazione a dir poco penosa non vi è altra via d’uscita. A meno che non si scelga l’ennesimo golpe, col contributo fattivo dei due letamai gemelli: berlusconiano e renziano.
    Tertium non datur!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi Articoli

Rimani in contatto

1,253FansLike
1,323FollowersFollow
2,571SubscribersSubscribe

Ultimi Articoli