Il terrorismo islamico risponde all’appello contro Trump

Terrorismo islamico? “Presente”. Non si è fatta attendere molto una prima risposta dell’internazionale della jihad ai tanti e scomposti appelli dei leader palestinesi contro il presidente americano Donald Trump e contro la sua decisione di spostare finalmente, come prevede una legge approvata sin dal 1995 da Congresso e Senato Usa, la ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme. Da oltre sessanta anni capitale dello stato di Israele.

E questo dimostra non solo una contiguità e una continuità ideologica tra Hamas, Isis, hezbollah, cani sciolti vari e quel che resta di Al Qaeda in tutto il globo. Ma anche l’idiozia congenita di tutti quei media occidentali, di qua e di là dell’Oceano Atlantico, che questa risposta terroristica hanno previsto o piuttosto, andrebbe detto, auspicato.

Per non parlar dei politici italiani ed europei, da Federica Mogherini a Emmanuel Macron passando per Paolo Gentiloni, che hanno recitato come al solito la parte dei cosiddetti “utili idioti”. Categoria dello spirito che, dall’11 settembre 2001 a oggi, si è ri–tarata sull’Islam.

Così, ecco un primo raccolto di quel che si è seminato in questi giorni in termini di odio e di fake news contro lo stato di Israele. E contro lo stesso Donald Trump.

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