Da Calenda a Zingaretti e sullo sfondo l’ombra di Draghi

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Sempre più patetici i grandi media, della carta stampata e delle radiotelevisioni. Ancora intontiti dalle figuracce accumulate in campagna elettorale, per aver tentato in tutti i modi di santificare Renzi-Gentiloni-Grasso-Boldrini, adesso sono alla spasmodica ricerca di nuovi leader. I più gettonati? Carlo Calenda e Nicola Zingaretti. Il primo è costantemente seguito da cronisti adoranti, che evitano accuratamente di ricordare che ha fatto campagna per Emma Bonino, ma si esaltano per la tessera del Pd appena presa e per il primo comizietto nella sezione di via dei Cappellari (“Ma sì, chiamatemi pure compagno”, concede lui generosamente). Il secondo è in via di beatificazione dalla sinistra post-comunista, malgrado il modesto risultato politico ottenuto nel Lazio (è perfino in minoranza alla Regione). Complimenti a tutti gli aedi di regime. Vediamo quanto tempo ci metteranno ad accorgersi che sullo sfondo della crisi, s’avanza l’ombra di Mario Draghi. Il vero candidato preferito da Silvio Berlusconi. Altro che il povero Antonio Tajani…

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