Delitti Tobagi e Calabresi: le lezioni di Lerner e i conti col passato

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Gad Lerner è certamente un ottimo giornalista, ma non riesce a liberarsi del solito “vizietto”, tipico della sinistra post-comunista, quando si mette in cattedra a sdottoreggiare di “conti col passato”: quello di nascondere ciò che non gli fa comodo. Così, reduce dal “flop” televisivo e letterario sui ricordi degli ultimi partigiani viventi, sul “Fatto” si permette di tirare un po’ le orecchie a Massimo Fini e Pino Corrias per le loro rievocazioni dell’omicidio di Walter Tobagi da parte degli aspiranti brigatisti rossi della banda di Marco Barbone. Ricorda di essere diventato amico del giornalista “quando lui aveva cominciato a frequentare la redazione di Lotta Continua incuriosito dalla battaglia culturale da noi intrapresa contro il ‘partito armato’ e l’ammirazione che esso continuava a riscutere in sparute minoranze”.  Noi chi, caro Lerner? Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, cioè gli assassini del commissario Luigi Calabresi? Oppure il vostro comune compagno di “battaglie culturali contro il partito armato” Erri De Luca, quel fantastico intellettuale che promise di raccontare tutta la verità sul delitto solo dopo la scarcerazione di Sofri e di cui ancora aspettiamo le rivelazioni? Perché non gli fai tu una bella intervista per chiudere i conti col passato anche per quanto riguarda “Lotta Continua”?

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