Difesa: con Rosso all’Aeronautica, continuano i premi ai capi di Gabinetto

Non c’è niente da fare, sembra una regola non scritta, ma seguita rigorosamente: se non hai fatto il capo di Gabinetto del ministro della Difesa, non puoi aspirare a diventare capo di Stato Maggiore della forza armata di appartenenza o addirittura al vertice delle FFAA.

Il caso del generale Alberto Rosso, alla guida dell’Aeronautica, lo conferma. Cambiano i ministri, ma non cambiano le cattive abitudini: era già successo con Claudio Graziano Badoglio, si è proseguito con l’ammiraglio Valter Girardelli al vertice della Marina ed ora stessa storia con Rosso.

E sì che l’altro concorrente non aveva certo un curriculum inferiore. Perché il generale Fernando Giancotti era l’amatissimo comandante della squadra aerea dell’Arma Azzurra. Niente da fare. Adesso vediamo se almeno avrà diritto alla quarta stella nel comando Nato di Norfolk (USA), oppure se dovrà subire un’altra umiliazione e veder preferito, al suo posto, il generale Roberto Nordio, il sottocapo SMD che Graziano voleva  alla guida dell’Aeronautica.

Per la Trenta, dopo aver vinto la gara di popolarità con la Pinotti, sarà la prova del nove dell’essersi scrollata o meno di dosso le pesanti influenze di Graziano Badoglio.

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