Elezioni RSU al MISE: Confintesa è il terzo sindacato prima della Cgil

Al Ministero dello sviluppo economico si sono svolte, il 17/18/19 aprile scorso, le elezioni per il rinnovo delle RSU, organismo collettivo rappresentativo di tutti i lavoratori, senza alcun riferimento alla loro iscrizione ad un sindacato e che sono occupati in una stessa realtà lavorativa sia a livello centrale che a livello periferico.

Sono elezioni che la dicono lunga sulla reale rappresentatività delle Organizzazioni Sindacali che, molto e troppo spesso, autocertificano il numero dei propri associati e poi vengono puntualmente smentite dai lavoratori nel momento in cui debbono scegliere i loro rappresentanti nelle trattative.

Al MISE, per esempio, al primo posto si è classificata la Cisl con 581 voti, al secondo posto la Uil con 319 voti e al terzo posto è balzata Confintesa con 315 voti staccando la quarta confederazione che è la Cgil che ha ottenuto 275 voti. Se poi si analizzano i soli voti della sede centrale si nota che Confintesa è al secondo posto con 266 voti e viene prima della Uil che ne ha ottenuti 178.

Un successo che premia la confederazione che nel 2015 ha deciso di annullare l’accordo che aveva stretto nel 2010 con l’Ugl dimostrando di essere lei (Confintesa) la vera realtà rappresentativa nel pubblico impiego.

Per la cronaca l’Ugl ha ottenuto in tutta Italia 13 voti pari allo 0,7% dei voti complessivi. Il 16,99% di voti conquistato da Confintesa consente alla Confederazione guidata dal segretario generale, Francesco Prudenzano, di poter sedere a pieno titolo al tavolo delle trattative sindacali riguardanti la pubblica amministrazione e fa chiarezza sulla reale rappresentatività dell’organizzazione di Corso Vittorio in un momento in cui il nuovo Governo, si spera, sta per essere varato.

Nessun Ministro potrà non tenere conto di questo risultato nel momento in cui si dovrà aprire il confronto con i sindacati del Pubblico Impiego e nessun Ministro potrà far valere “padrinati” assunti con sindacati che hanno ottenuto risultati da prefisso telefonico.

Confintesa è una realtà in continua crescita e lo sta dimostrando giorno dopo giorno sia con i risultati delle Rsu sia con le posizioni che sta assumendo soprattutto in ordine alla completa attuazione della nostra Carta Costituzionale relativamente all’articolo 46 che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’impresa, sia per avere una legge che rispetti quanto previsto dall’ articolo 39 della Costituzione in merito alla rappresentanza delle organizzazioni sindacali. Confintesa in questi giorni è stata anche al centro del dibattito schierandosi con l’armatore Vincenzo Onorato, che chiede che i benefici fiscali previsti dalla Legge 38/90 vengano applicati solo a chi imbarca marittimi italiani e/o comunitari e non agli armatori che, per garantirsi un maggiore guadagno, prendono a bordo lavoratori (sottopagati) extra comunitari.

La battaglia di Onorato e di Confintesa è fortemente osteggiata dai media che, invano, hanno cercato di silenziare sia le dichiarazioni del segretario generale di Confintesa Francesco Prudenzano, sia quelle dell’armatore Onorato.

Anche su questo tema il prossimo Governo dovrà garantire agli oltre 40 mila marittimi italiani, che aspettano di essere imbarcati al posto degli extra comunitari, che quanto detto in campagna elettorale (prima gli italiani) non era solo uno slogan volto a prendere qualche voto in più.

In attesa di quello che deciderà il Presidente della Repubblica il risultato elettorale delle Rsu del MISE rappresenta un punto fermo con cui il nuovo governo dovrà confrontarsi a dimostrazione che non solo in politica “l’aria può cambiare” ma anche in campo sindacale i lavoratori sanno capire chi vuole veramente il cambiamento e chi invece è ancorato alle vecchie logiche del  sindacato inteso come  “cinghia di trasmissione” che, però, ormai non “trasmette” più nulla in termini di consensi e soprattutto di reale rappresentatività.

Commenti

  1. Beh, io dico che l’Ugl con i suoi 13 voti a livello nazionale ha dimostrato quello che realmente è. Un (sub)sindacato che esprime nella realtà lavorativa nazionale lo 0,001 di rappresentatività. Attendiamo ora i commenti trionfali della sua dirigenza, magari con qualche manifestazione corridoniana di contorno.

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