Caio Giulio Cesare Mussolini verso il Parlamento con Fratelli d’Italia

Caio Giulio Cesare Mussolini – discendente del Duce – potrebbe arrivare in Parlamento. Dopo Alessandra (oggi con Silvio Berlusconi) e Rachele (consigliera comunale con Fratelli d’Italia a Roma), potrebbe essere la carta che Giorgia Meloni vorrebbe giocare per il suo partito.

Cinquant’anni, figlio di Guido, nipote di Vittorio e bisnipote del Duce, Caio Mussolini – scrive il Tempo –  ha incontrato la Meloni nei giorni scorsi e sarà presente al congresso nazionale di Trieste, in vista del suo (per ora ipotetico) impegno sulla scena politica italiana.

Un cognome (ma anche un nome) impegnativo, il rampollo della famiglia Mussolini – 15 anni nella Marina Militare – ha lavorato nella Oto Melara, società del gruppo Finmeccanica, ora Leonardo, diventandone top manager ad Abu Dhabi.

Il quotidiano romano, che vede i motivi della rottura con l’ex Finmeccanica in alcuni “dissensi ideologici” con Moretti (quest’ultimo pare non ne gradisse la discendenza), ipotizza per Mussolini junior una candidatura nella circoscrizione estero Africa Asia Oceania Antartide, oppure direttamente in Parlamento. Per il 2018, ma eventualmente anche per le Europee 2019.

Da un lungo post su Facebook scritto a commento di un’intervista a Piero Angela, si può intuire il suo pensiero/programma politico:

«Ho trascorso metà della mia vita all’estero e questo mi permette di guardare l’Italia con occhi diversi, forse in maniera più obiettiva e imparziale, e sono convinto che in questi ultimi anni si sia persa la sinderesi. Non vi è dubbio che l’Italia sia un bel paese, ricco di storia e bellezze naturali. Ma non basta crogiolarsi sui fasti del passato. Nel dopoguerra vi era la certezza di un futuro migliore e si “sperava”, mentre oggi i sentimenti più diffusi sono la rassegnazione, frustrazione e rabbia. Formiamo giovani facendoli studiare per anni sino alla laurea per poi sottoimpiegarli, oppure peggio ancora li facciamo scappare all’estero dove altre società e industrie sono ben felici di impiegarli. La politica pare sorda di fronte alle preoccupazioni dei cittadini, o alle richieste del settore produttivo italiano. Nel corso dell’ultimo Air Show di Le Bourget a Parigi, sono stato invitato dal Cluster Aerospaziale Lombardo nel loro stand e in una delle piacevoli conversazioni tenute ho evidenziato quanto fosse difficile, al limite dell’impossibile fare l’imprenditore in Italia, e ho elogiato la loro perseveranza. Di questi tempi, non ho dubbi che un imprenditore nel nostro paese debba considerarsi alla stregua di un moderno “eroe”. La tanto sbandierata meritocrazia rimane una chimera, in tutti i settori e si nominano ministri persone con un diploma di assistente sociale! Per poi non parlare della “certezza della pena”…Il dr. Angela ha dichiarato che “Il problema dell’Italia è un problema morale, che non si può risolvere in cinque minuti. Ogni giorno leggiamo di casi di corruzione. Non sono solo politici, palazzinari, delinquenti: sono anche avvocati, giudici, uomini della guardia di finanza, dipendenti pubblici che truffano lo stato per cui lavorano. Non ci sono punizioni per chi sbaglia. E non ci sono premi per chi merita. Un paese così non può funzionare. È un paese morto.” Spero che molti altri condividano le sue preoccupazioni. Io lo faccio».

Insomma, promette bene.

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