MBDA, lettera-appello dall’interno: Mariani faccia piazza pulita

Caro Direttore,
Il suo sito è diventato come un acquario, con dei vetri in parte ancora offuscati, ma dove all’interno si vede molto di quello che succede in MBDA, permettendo specialmente a noi dipendenti e a chi di dovere di venirne ufficialmente a conoscenza.

La pubblicazione delle nostre lettere ed i vostri articoli, oltre ad alzare un bel polverone e in parte a rallentare il meccanismo di sopraffazione esistente, hanno ridato speranza, voglia di combattere per la legalità e difesa dei diritti, a molti colleghi che per anni sono stati sottomessi da dirigenti e sindacalisti imbroglioni.

Le polemiche, le ultime denunce e gli accertamenti sulle assunzioni nepotistiche (figli di dipendenti malleabili e di sindacalisti rampanti, oltre che dei soliti raccomandati politici) e tutti gli altri infami accordi per coprire cose che gridano vendetta, hanno soltanto  provocato il trasferimento e la degradazione del responsabile del personale dello stabilimento del Fusaro.

Ma si è rivelato soltanto uno “specchietto per le allodole”: offrire, cioè, un capro espiatorio e fare in modo che nulla possa cambiare. In sostanza, un’auto-difesa del sistema di potere che continua a regnare sovrano nella nostra disastrata azienda. In questo modo, non ha subito la minima conseguenza il direttore dello stabilimento del Fusaro, nominato a suo tempo dall’ex-AD di MBDA, Antonio Perfetti, dimessosi dopo le vecchie indagini penali e amministrative (di cui non si è saputo più nulla), lasciando pure un bel “buco” di svariati milioni di euro.

Pasquale Di Bartolomeo, che prima della sua nomina ad amministratore delegato era già in azienda, conosceva perfettamente la situazione. Eppure, salito al vertice, non ha mai fatto rotolare teste, dando continuità alla precedente gestione di Perfetti.

L’imminente arrivo del nuovo AD, Lorenzo Mariani, ha però messo in fibrillazione parte dei dirigenti, dei sindacalisti e degli altri membri del “gruppo di potere” abituato a fare il bello e il cattivo tempo. Perché si sa che, normalmente, la prima cosa che un nuovo capo azienda si riserva di fare, è la nomina di un responsabile del personale di sua fiducia. E allora ecco il blitz ideato da Di Bartolomeo e dal suo collega ingegner Zucchini: ricoprire d’urgenza quel ruolo che avevano tranquillamente lasciato scoperto per tanto tempo, bruciando altre eventuali opzioni di Mariani.

Nuova responsabile Risorse Umane del Fusaro è così diventata Valeria Quaranta, mirabile esempio di come funziona il “gruppo di potere”. Visto che la signora, prima di entrare in MBDA, ereditando il posto di suo padre, era titolare di un’agenzia di somministrazione del personale che, per pura combinazione (ci mancherebbe!) lavorava proprio per la nostra azienda. E le combinazioni non sono neppure finite, visto che suo padre, dopo il pensionamento, è titolare di varie agenzie sempre per la somministrazione del personale.

La domanda ai dirigenti di Leonardo e di MBDA, a questo punto, sorge spontanea: ma non vi sembra che da questa nomina emergano possibili “conflitti d’interesse”, visto che i pargoli “raccomandati” hanno come primo passaggio proprio quello attraverso questo tipo di agenzie?

E già che ci siamo: se il vecchio capo del personale ha commesso qualche illecito, perché è stato semplicemente “parcheggiato” da un’altra parte e non gli è stato chiesto conto delle azioni per le quali si è deciso di farlo fuori?

Cosa ne pensa Lorenzo Mariani di queste storie? Intende intervenire o tutto continuerà ad andare avanti secondo i dettami dell’onnipotente “gruppo di potere” interno?

Speriamo che lei voglia pubblicare anche questa nostra lettera e nel frattempo la ringraziamo per l’attenzione alle nostre vicende.

Con osservanza

Alcuni dipendenti di MBDA

Commenti

  1. Ma di quello che è successo a Roma è ancora c’è perché non ne parlate più.
    Nel gruppo ci sono stato 38 anni si potrebbe scrivere un libro.
    Non aggiungo altro.

  2. Lorenzo Mariani ha le mani legate,ha esigui margini di manovra, e’ in un Letto di Procuste, lo spessore professionale e tecnico imporrebbe di volgere lo sguardo verso altri orizzonti a lui piu’congeniali,e’ appetibile da altri competitor…oramai il tessuto di MBDA e’ metastatizzato.

  3. Se non era per l’IM lo SmartWorking non lo avrebbe fatto nessun dipendente MBDA. L’IM ha garantito la Business continuity.

  4. Scusate, mbsa e’ un’azienda che implementa il d lgs 241/2001. Insomma deve esserci un comitato indipendente per la segnalazione delle condotte illecite. I dipendenti più onesti e coraggiosi hanno mai segnalato le fattispecie?

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