Policlinico Gemelli, arrestato il cardiologo in combutta con la mafia

È passato esattamente un mese da quando il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa a margine di una mega-retata contro la malavita organizzata, aveva parlato del “tentativo di far assumere al Gemelli il figlio di uno dei capi del clan mafioso legato alla massoneria”. (leggi qui)

Mentre ci scervellavamo nel tentativo di capire chi fosse stato a gestire la pratica all’interno del Policlinico, ecco che oggi è arrivata una notizia illuminante: il cardiologo Alfonso Sestito, in servizio all’ospedale romano, è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Crotone con l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, abuso d’ufficio.

In poche parole, era il “riciclatore” della cosca Grande Aracri di Cutro. Secondo quanto riporta il Corriere, Sestito “sarebbe stato il terminale economico della famiglia di ‘ndrangheta attraverso una serie di investimenti, di natura imprenditoriale, soprattutto nel campo della ricezione turistica”.

Ora, il sospetto è più che lecito: sarà stato il dottor Sestito a prodigarsi per far assumere al Gemelli il figlio del mafioso-massone? Se così fosse, sarebbe svelato l’arcano e ci metteremmo l’animo in pace. Ma se non fosse stato lui, significherebbe che l’ospedale del Papa – dove di fatto il Papa si guarda bene dal mettere piede – si sta trasformando in un covo della malavita organizzata e pure massonica.

In ogni caso, in attesa che arrivi Gesù a cacciare i mercanti dal tempio, ci accontentiamo del solerte Gratteri.

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