Rai, la storia infinita della gara di New York

Si torna a parlare della gara di appalto per la gestione della sede Rai di New York. Ecco la lettera che la seconda classificata – CPA, Centro Produzione Audiovideo – ha inviato alla Rai.

Spett.le Rai,
con Vs. comunicazione del 24.02.2020 la CPA S.r.l. veniva informata della decadenza dall’aggiudicazione della società Mediakite Corp.

Pertanto, trovandosi attualmente seconda in graduatoria ed avendo appreso dalla stampa della presenza di presunte irregolarità in capo all’attuale aggiudicataria, intende sottoporre alla vostra cortese attenzione le seguenti richieste d’informazioni.

In particolare, la CPA S.r.l. avrebbe appreso dagli attuali lavoratori impiegati nell’appalto Rai di New York, che dal 2014 a oggi la società GVG avrebbe commesso delle irregolarità. Sembrerebbe, infatti, che GVG non abbia mai formalizzato alcun contratto di lavoro nelle forme previste dal RdO e che tutti i lavoratori, benché regolarmente impiegati nelle attività appaltate – da oltre sei anni – svolgano le loro mansioni in qualità di lavoratori occasionali.

Ciò comporta che i lavoratori in questione siano privi dei benefici associati ad un regolare rapporto di lavoro continuativo (straordinari, ferie, permessi, malattia, contributi previdenziali e assistenziali) di fatto previsi oltre che dalla legislazione vigente anche dal RdO.

Si precisa, come detto, che quanto sopra riferito è di dominio pubblico essendo stato appreso dalle pubblicazioni di alcune testate giornalistiche.

Premesso ciò, siamo a sottoporre alla S.V. i seguenti quesiti:

1) Secondo quanto dichiarato dagli “impiegati” della GVG – fin dal 2014 – le “retribuzioni” da quest’ultima dichiarate sarebbero superiori di circa il 400% rispetto alle retribuzioni realmente percepite dai lavoratori e dunque non corrispondenti a quelle indicate nella tabella posta a pagina 7 della Richiesta d’Offerta (RdO). Si rammenta, altresì, che la tabella in parola, oltre ad indicare le retribuzioni, qualifica anche la tipologia dei contratti applicabili alle varie figure impiegate, distinguendo tra “Full Time”, “Full Time Exclusive” e “Part Time”. Considerato che detto stato di cose è noto da anni, ci si chiede per quale ragione la Rai non abbia quantomeno verificato il reale stato dei fatti e ciò non solo a tutela dei lavoratori ma anche a tutela delle aziende che, rispettano le regole, si sono viste ingiustamente escluse dall’aggiudicazione dell’appalto a causa di un concorrente che – a quanto si legge – sembrerebbe non rispettarle affatto. Sul punto si rammenta ancora che tra le cause di esclusione dalla gara previste nella citata RdO al punto 5 è prescritto che siano esclusi i concorrenti che eseguano “…. prestazioni contrattuali con modalità difformi da quanto stabilito nei predetti documenti della Procedura”;

2) La Clausola Sociale della RdO prevede espressamente che l’aggiudicatario si impegna ad assumere e a mettere a disposizione per l’esecuzione dell’appalto le risorse regolarmente e continuativamente impiegate dal precedente appaltatore. La domanda che si pone, pertanto, è la medesima. Per quale ragione la Rai, che a ben vedere prevede nella RdO che l’appaltatore – nell’ottica del mantenimento occupazionale – debba assumere i lavoratori, non abbia verificato il regolare inquadramento contrattuale dei lavoratori? Si precisa che la Clausola Sociale sul punto è categorica! In essa infatti si legge che: “Prima della stipula contrattuale, a pena di decadenza dall’affidamento, il concorrente risultato aggiudicatario dovrà dare dimostrazione delle attività concretamente poste in essere ai fini del reintegro del personale”. Ancora una volta, la domanda è la stessa! Per quale motivo, considerato che i lavoratori denunciano da anni il mancato inquadramento contrattuale, la GVG non sia ancora decaduta dall’affidamento?

3) Tra le altre, ove lo stato di cose rappresentato fosse veritiero, potrebbero profilarsi ipotesi di responsabilità anche in capo alla stessa Rai. E’ innegabile, infatti, che l’omessa e reiterata vigilanza dei requisiti dell’aggiudicatario dell’appalto provochi gravi iniquità. Il mancato rispetto delle regole, con la connivenza della Rai, foraggerebbe un sistema di palese illegalità favorendo gravi violazioni dei diritti dei lavoratori, ma anche fenomeni di elusione fiscale. Non solo, l’aggiudicazione dell’appalto ad un’azienda non in regola con le norme vigenti e con le prescrizioni della RdO altererebbe le condizioni di concorrenza del mercato perché impedirebbe alle imprese di poter competere tra loro a parità di condizioni. Il profilo qui trattato, inoltre, assume carattere di gravità anche ove si consideri che la Rai, già durante il “Procedimento di Valutazione e Selezione delle Offerte” e dunque – anteriormente all’aggiudicazione – è tenuta a procedere ad una verifica di congruità delle offerte già solo “in presenza di elementi sintomatici di anomalia” ad esaminare le offerte ritenute “anormalmente basse” e ad escludere i concorrenti dalla gara qualora non in possesso dei requisiti richiesti. E’ dunque pacifico che ove venisse accertato che la Rai avesse omesso di eseguire tutte le verifiche ora citate e meglio esposte nella RdO, si configurerebbe una grave violazione di legge. La Rai, difatti, nel caso in cui accertasse la mancata sussistenza di anche uno dei requisiti in ordine generale dichiarati in fase di selezione, dovrebbe far decadere l’Aggiudicatario dall’affidamento con effetto retroattivo ed agire per vedersi restituita ogni spesa sostenuta per l’esecuzione delle prestazioni effettuate fino alla risoluzione contrattuale, oltre ad escludere l’aggiudicatario dell’Albo dei fornitori;

4) Si chiede ancora per quale ragione la RdO della procedura in oggetto non preveda l’archivio centralizzato delle immagini video (MAM -media archive management) che GVG, in ottemperanza al capitolato di gara, avrebbe dovuto installare presso la sede Rai di New York sin dal 2014? E’ vero che l’Ufficio Audit Interne Rai, a seguito di continue e circostanziate denunzie del personale Rai di New York, ha svolto delle audit presso la sede Rai di New York? Qual è il risultato di queste audit, se, di fatto, l’archivio video ancora oggi non esiste e non è mai esistito?

5) E’ vero che la società GVG Italia S.r.l. sponsor dei visti di lavoro (visti “I”) dei lavoratori italiani impiegati per l’appalto RAI a New York è fallita nel 31.10.2018 (fall. 754/18), rendendo detti visti non validi e dunque illegale lo stato dei lavoratori che ne usufruivano?

6) Risulta che il contratto d’appalto precedente (Ott.2014-Sett. 2017 durata di 36 mesi), anche a fronte di un grande investimento iniziale per l’allestimento della sede (lavori di ristrutturazione e fornitura impianti tecnici) da parte dell’aggiudicatario, prevedeva che la Rai pagasse all’appaltatore un canone mensile fisso per coprire sia l’investimento iniziale e sia le spese mensili di gestione ordinaria. Giacché la GVG opera in regime di proroga dal settembre 2017 negli ultimi tre anni, ha continuato a percepire un canone mensile inalterato a fronte di un investimento iniziale completamente ammortizzato con la conclusione del contratto (settembre 2014) e dunque da allora si va profilando un illegittimo arricchimento per la GVG e un probabile danno erariale.
Tutto quanto premesso, invitiamo la Rai a verificare quanto esposto, qualora, difatti, le circostanze lamentate dai lavoratori della sede di N.Y. fossero accertate la GVG avrebbe operato in un regime di sostanziale “concorrenza sleale” con gli altri partecipanti alla gara generando una situazione d’illegalità foriera di conseguenze future per la Stazione Appaltante e in danno al servizio pubblico nazionale. Si ritiene, infatti, che tutte le irregolarità menzionate siano di una tale gravità da comportare l’immediata esclusione della GVG dalla procedura in oggetto e la sua esclusione permanente dall’Albo dei Fornitori Rai.
Attendiamo un’esaustiva risposta da parte di codesta Spettabile Rai non oltre dieci giorni dalla data della presente nota.

Cordiali saluti,

CPA, Centro Produzione Audiovideo

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