Rai: silenzio dei vertici sul dipendente pagato da 17 anni per non fare niente

Ma è mai possibile che i vertici di viale Mazzini continuino a fregarsene dell’incredibile “caso Posillico”,  quello del dipendente milanese dell’azienda che da 17 anni viene pagato regolarmente per non fare niente?

Ma è mai possibile che il dg Mario Orfeo, i membri del CdA e il direttore delle Risorse Umane, Luciano Flussi, non solo non provvedano a risolvere il problema ma evitino pure di rispondere alle denunce dello stesso Posillico e dei membri della vecchia Commissione di Vigilanza?

Invece è possibilissimo. Sembra incredibile, ma è proprio così. Ma certo, perché preoccuparsi delle sorti di un misero dipendente di infimo livello, che al massimo potrà fare una causa di lavoro da poche decine di migliaia di euro?

Con tutti i risarcimenti che la Rai paga ogni giorno per le conseguenze degli appalti e delle gare “frallocche”, per le evasioni milionarie dell’Iva da parte dell’ex-Sipra e per la miriade di altri torti subiti dai propri lavoratori interni a tempo indeterminato e determinato, cosa volete che sia il “caso Posillico”?

Vediamo comunque di cosa stiamo parlando, servendoci delle parole usate da un osservatore imparziale, l’ex-segretario della Vigilanza Michele Anzaldi. “I componenti della commissione di Vigilanza Rai hanno ricevuto in copia la lettera che un dipendente Rai, Giuseppe Posillico, ha inviato al direttore generale Orfeo e a tutti i membri del Cda. Nella lettera Posillico, tecnico impiegato presso il centro di produzione tv Rai di Milano, denuncia la propria condizione: da 16 anni non ha alcun incarico, la sua attività lavorativa si riduce al solo garantire la propria presenza sul luogo di lavoro per 8 ore e 35 minuti, senza mansioni. La Rai dimostri vera trasparenza: risponda subito alla lettera del dipendente pagato e costretto a non fare nulla da 16 anni. Spieghi perché esiste una situazione del genere, se esistano problemi col dipendente, se sia una cattiva eredità del passato o se possano esistere altre eventuali giustificazioni. Quanti casi del genere esistono in Rai?” – scrive Anzaldi, pubblicando la lettera integrale ricevuta da Posillico, nella quale si parla di violazione del codice Etico Rai.

La situazione denunciata dal tecnico Posillico è la conferma di una distorsione inaccettabile esistente in Rai, a danno dei soldi dei cittadini: il servizio pubblico sostiene troppo spesso costi doppi, paga dipendenti interni ma li tiene inutilizzati, mentre affida le loro stesse mansioni a service e società esterne. Come è possibile accettare situazioni del genere? Quali soluzioni intendono mettere in campo dg e Cda? Il caso di Posillico, peraltro, era già emerso pubblicamente quasi un anno fa, con un’analoga lettera inviata all’allora dg Campo dall’Orto. Evidentemente rimasta senza risposta. Ora Posillico annuncia di aver inviato una relazione sia a Orfeo sia alla direttrice dell’internal Auditing Delia Gandini. Senza ulteriori risposte, annuncia che farà causa all’azienda”.

 

 

 

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