Roma e qualità della vita, Virginia Raggi esulta (ma di che?)

Certo che non avete proprio pietà per quella povera donna di Virginia Raggi. Amministrare una città grande e problematica come Roma non è certo facile e, soprattutto, è un lavoro che impegna oltremisura.

Con tutto il da fare che ha, non ha certo tempo da perdere a leggere i giornali con attenzione, spirito critico, fare due ragionamenti, approfondire. Da brava grillina, probabilmente, la Raggi legge solo i titoli (quando va bene).

Insomma, non è colpa sua se poi fa figure barbine. Soprattutto quando i giornali si mettono di impegno a confondere le cose con i numeri (dannata lobby delle calcolatrici!).

Ad ogni modo, questi sono i fatti: ItaliaOggi riporta i dati di un’indagine curata dal Dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma secondo i quali la Capitale risale la classifica, con un balzo di 21 posti, passando dall’88esimo gradino del 2016 al 67esimo di quest’anno.

Ecco allora che la Raggi esulta – senza esitazioni – affrettandosi a scrivere una dichiarazione sul blog del titolare:

“Voglio riportarvi un’ottima notizia che riguarda la nostra città. Secondo una ricerca elaborata dal Dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma e anticipata da ItaliaOggi, la qualità della vita a Roma registra un miglioramento: nella classifica delle province italiane ci collochiamo al 67° posto, guadagnando ben 21 posizioni rispetto all’88° posizione raggiunta nel 2016 . È ancora poco rispetto agli obiettivi che ci siamo proposti ma indica una inversione di rotta rispetto al passato.

È un primo traguardo parziale: stiamo iniziando a raccogliere i frutti del nostro lavoro. La ricerca tiene conto di tanti e differenti indicatori: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita. Significa che stiamo compiendo passi avanti, su più livelli.

Alle polemiche preferiamo rispondere con l’evidenza dei fatti. I nostri primi e unici interlocutori sono i cittadini, con i quali stiamo sviluppando un rapporto diretto. Raccogliamo i loro contributi e li mettiamo a sistema, affinché siano effettivamente partecipi di tutte le scelte e delle decisioni strategiche. È questo l’approccio su cui abbiamo costruito il nostro mandato e che ci sta consentendo di rilanciare la città lungo l’asse del cambiamento”.

Come dite, amici romani? Che di tutto sto popò di miglioramento non ve ne siete proprio accorti? Che le statistiche possono dire quello che vogliono ma che basta andare in giro per rendersi conto del degrado, dei cassonetti strapieni, dei mezzi pubblici che non passano mai, dei servizi inadeguati, della mancanza di progetti per rilanciare la competitività internazionale e lo sviluppo economico, eccetera eccetera?

Ah, non sappiamo che dirvi. Magari vi sbagliate. Forse siete prevenuti.

Poco importa poi che un altro quotidiano, il Sole24Ore (non proprio il giornaletto della parrocchia, insomma) riporti un’altra classifica, decisamente meno edificante, e forse più in linea con le “percezioni” dei cittadini della Capitale.

sole24ore, roma, virginia raggi
La classifica de IlSole24Ore

Stando al giornale di Confindustria, infatti, Roma peggiora: perde undici posizioni in un anno, scendendo al 24esimo posto rispetto al 13esimo del 2016. Non solo: cede anche il primato della cultura e del tempo libero a Firenze.

Fatta salva la buonafede della Raggi che ha letto un titolo ed è partita in quarta con l’autocelebrazione (la volta che trovi un pezza d’appoggio che in qualche modo legittima il tuo operato mica stai a guardare il capello, no?), vuoi vedere che è colpa dei giornali che “confondono”?

Sì e no. Nel senso che la ricerca della Sapienza riportata da Italia Oggi riportava chiaramente che questi dati vanno interpretati con estrema prudenza: “Sulla scorta dell’esperienza di 19 edizioni dell’indagine – scrivono – sappiamo che si tratta di un risultato contingente, fortemente condizionato dagli stretti legami con la congiuntura internazionale, per cui è rischioso dedurne uno stabile miglioramento della qualità della vita per i residenti della Capitale. Come di consueto, la conoscenza statistica è un supporto prezioso per capire il mondo reale, ma non potrà mai sostituire metodologie di analisi della realtà più immediate e dirette“.

Dunque, niente facili entusiasmi. I dati vanno letti e interpretati, con intelligenza e buonsenso. Se Virginia si fosse presa del tempo per ragionare, si sarebbe resa conto che per stilare la loro classifica sia IlSole24Ore sia Italia Oggi hanno utilizzato parametri che non sono per forza strettamente connessi all’operato della giunta capitolina (clicca qui).

Insomma, non c’è niente di cui vergognarsi in quei dati, ma nemmeno nulla di cui vantarsi. Altrimenti poi i romani si sentono presi per i fondelli.

 

 

 

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