Roma: lo stadio si farà, ma che fatica…

Finalmente ci siamo. Forse. Dopo decine di rinvii, bocciature e approvazioni, sembra davvero arrivata la svolta per il nuovo stadio della Roma.

Anche se la data del D-Day – o meglio, del Tor di Valle Day – dell’ultima seduta della Conferenza dei Servizi che darà il via libera definitiva al progetto, ancora non è stata fissata, ormai la svolta è vicina.

Dovrebbe essere martedì o mercoledì prossimo e poi il club di Trigoria potrà davvero pensare in grande ed avere il suo nuovo Stadio.

Decisivo l’intervento del Governo, che ha deciso di acquisire il Ponte di Traiano (da costruire sull’autostrada Roma-Fiumicino, a Parco de’ Medici, con due chilometri di complanari dedicata in entrate e in uscita per entrambi i sensi di marcia) come opera di utilità pubblica. Intervento che di fatto ha sciolto l’ultimo, vero, nodo, che rimaneva ancora da sciogliere: la mobilità.

“Non che tutti i problemi siano risolti”, scrivono i siti romanisti. “Manca, ad esempio, ancora un investimento sufficiente per lo scalcagnato trenino Roma-Lido di Ostia. Tuttavia, l’iniziativa del Governo sblocca il futuro Stadio giallorosso”.

Questioni burocratiche e politiche, interessi di imprenditori e costruttori, però, interessano poco o niente ai tifosi giallorossi. Quello che conta per il popolo romanista è che finalmente questo stadio ci sarà. Anche se ottenere tutti i permessi è stata un’impresa a dir poco complicata. Quasi un’agonia.

Un’area ridotta a una discarica a cielo aperto, abbandonata da anni, regno incontrastato di ratti e zona di prostituzione diventerà un parco, un’area commerciale e di uffici, il nuovo campo di allenamento della prima squadra giallorossa e la sua nuova casa. Con tante occasioni, tra l’altro, di posti di lavoro.

Ora se la potranno davvero ridere James Pallotta e il suo braccio destro Mauro Baldissoni: il loro futuro nella Capitale é dunque salvo. Anche se decisivo è stato l’intervento del Governo (e quindi dei soldi pubblici).

Non è un segreto, infatti, che qualora la costruzione dell’impianto a Tor Di Valle fosse saltato, sarebbero stati pronti a fare le valigie e mollare tutto.

Ora non resta che aspettare e poter poi brindare tutti insieme a Trigoria. Le casse della Roma potranno così tornare nuovamente salde e i bilanci a sorridere. Ad una condizione però: che i giallorossi centrino la Champions League. Altrimenti sarebbero dolori…

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