La memoria della Shoah e le camere a gas delle case automobilistiche tedesche

Negli anni ’40 vi furono le deportazioni forzate degli ebrei e la loro successiva “eliminazione” nelle camere a gas. Oggi, i test dei gas di scarico su cavie umane (a pagamento si intende) da parte delle case automobilistiche tedesche.

Nel giorno della memoria è la stampa tedesca, la Suddeutsche Zeitung ad esempio, a fare una rivelazione che ha scatenato sul web e sui social l’ironia macabra e qualche reazione sdegnata.

Tanto che è dovuta andare in tv la cancelliera Angela Merkel, per tentare di sedare una polemica che, se montasse, potrebbe sommergere presto il nascente a fatica nuovo esecutivo di Große Koalition.

La dichiarazione, poi, di alcuni esponenti della Volkswagen – casa tristemente nota durante il periodo post weimariano – pare fatta apposta per complicare le cose.

La notizia dei test sulle cavie umane opportunamente retribuite per rinchiudersi ore in garage aspirando i gas di scarico dei nuovi modelli Daimler e Mercedes – marchi tutti detenuti da VW –  segue quella di analoga sperimentazione (sempre da parte delle case automobilistiche in questione), stavolta sulle scimmie.

All’inviato del New York Times, però, si sono detti “pronti a prendere chiaramente le distanze da tutte le forme di maltrattamento sugli animali”. E gli uomini? Se li erano evidentemente dimenticati. Buon sangue non mente?

Di certo una gaffe che fa il paio con quella di un cronista del Tg3 che, tradito dall’enfasi, nel dare la notizia (prima nel palinsesto) nell’edizione odierna delle 14:20, ha detto che le case automobilistiche tedesche in questione “conducevano esperimenti di tolleranza ai gas di scarico delle automobili su cavie umane e anche sulle scimmie...”

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