La lunga marcia di Veltroni verso il Quirinale (col sostegno del Corsera)

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All’inizio, c’erano i documentari e le interviste sul Corriere dello Sport. Perché doveva “ripulire” l’immagine del leader post-comunista e spoliticizzarla al meglio. Allora, puntava alla presidenza della Rai, da raggiungere come “super partes” ormai fuori dai giochi di Palazzo. Adesso, no : ormai Valter Veltroni punta direttamente al Quirinale.

E così, prima con pensose pagine e doppie pagine, zeppe di ricordi rigorosamente anestetizzati da qualsiasi partigianeria politica, poi con editoriali privi di originalità (tutte rimasticature di considerazioni analitiche copiate da altri), si è impadronito del Corriere della Sera.

Grazie all’attuale squadra di direzione del quotidiano di Cairo, che aveva già avuto l’incommensurabile fortuna di collaborare con lui, quando “ma anche” si preoccupava di tentare l’impossibile salvataggio dell’Unità, drogando le vendite dell’organo del PCI con le “cassette” dei vecchi film di successo. E adesso gli scodinzolano tutti intorno, felici di poter contribuire alla scalata verso il Colle.

Rievocazioni? Quante pagine ti servono, Valter? Ma certo, come no. Un editoriale nientemeno che sulle elezioni USA? Ma che bella idea, chi meglio di te? Certo, rispetto alla faziosità anti-trumpiana dei pezzi dei corrispondenti americani del Corsera, quelli di Veltroni sono analisi quasi obiettive. Perfette, appunto, per sottolinearne di la nuova statura da “super partes” pronto per le più alte aspirazioni. D’altra parte, c’è ancora qualcuno che si ricorda di quando giurava di non essere mai stato comunista?

1 COMMENT

  1. Sempre un elogio scritto da un nobile decaduto, da un cortigiano che più volte è passato da un regno all’altro con diversi e opposti imperatori e vessilli pur di rimanere in sella a un destriero che non è più capace di controllare!!
    Pur non conoscendomi mi ha definito “Cretinetti”!! Ci sono tutti gli estremi per perseguirlo nelle previste sedi giudiziarie e credo che lo farò!!
    Mi sembra incredibile che una persona definita un intellettuale, offenda un lettore che “osa” confutare le sue inattendibili ipotesi e tesi

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