Youtopia, il neomoralismo del cinema italiano

La trama è stucchevole, una ragazza che si innamora di un principe azzurro virtuale e che per campare fa la cam girl facendosi pagare da uomini in carne e ossa. Ha tutti gli ingredienti e i cliché della nuova cinematografia italiana da moralismo a cinquestelle, questo “Youtopia”, film di  Berardo Carboni (in sala dal 25 aprile) molto pompato mediaticamente anche grazie alla presenza di attori come Alessandro Haber, Donatella  Finocchiaro e Matilda de Angelis, l’eroina della situazione.

A un certo punto la madre, la Finocchiaro, viene convinta dalla figlia ad arrotondare anche lei spogliandosi davanti al web per un popolo di “bavosi guardoni virtuali”. C’è la casa da riscattare dall’ipoteca delle banche e una nonna con Alzheimer da piazzare in ospizio, come contorno. Finché la figlia decide di mettere all’asta la propria verginità.

E la cosa incredibile è che trova anche uno che si dichiara disposto a pagare 35mila euro, cioè Haber, il farmacista porco e mantenuto dalla moglie ricca. Un potpourri di buoni sentimenti che ne fa una melassa.

Finirà che il cliente verrà accoltellato dalla madre, che però fino a quel momento aveva tenuto bene il ruolo di “macrò” al femminile. E durante la proiezione stampa cui erano stati invitati alunni liceali dell’ultimo anno (evidentemente perché la pellicola veniva vissuta come “molto educativa”) alla fine della su citata  scena madre, cioè  un omicidio a sangue freddo, scoppia pure l’applauso.

Così oggi vengono educate culturalmente le nuove generazioni, per questo poi votano gente come Di Battista e Di Maio. E per questo l’Italia potrebbe diventare come il Venezuela.

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