Difesa, il retroscena dello scontro Marina-Aeronautica sugli F35 Bravo

11
6863

La disposizione è stata firmata dal capo di stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, il 7 gennaio. In pratica, è la realizzazione del sogno del suo predecessore, Vincenzo Camporini, (CHOD fino al 2011). E cioè: “tutto ciò che vola deve essere guidato e coordinato dall’Aeronautica”.

Di conseguenza, proprio a partire dall’arrivo dei nuovi F35 Bravo a decollo verticale, entrerà in funzione nella base di Amendola (Foggia) la nuova forza aerea interforze. Qui, faranno capo sia gli aerei assegnati alla Marina (due finora, i cui piloti si stanno addestrando negli USA), sia quello per ora soltanto  assegnato all’Arma Azzurra, sia gli altri 27 che li raggiungeranno nei prossimi mesi ed anni, con l’alternanza di uno ciascuno a Marina ed Aeronautica.

Prima conseguenza pratica: a bordo delle portaerei, potranno esserci i piloti di entrambe le forze armate “rivali”. Un’invasione di campo che la Marina non vuole subire passivamente e che ha già portato ad un primo colloquio dai toni molto tesi tra il CSMM, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ed il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che sta ora cercando di mediare e di far rientrare lo scontro che il numero uno della Marina ha già avuto con Vecciarelli. Il quale, essendo un generale di squadra aerea, ha naturalmente dalla sua parte tutta l’Aeronautica.

11 COMMENTS

  1. Velleità infantili di chi non sa cosa voglia dire vivere, decollare e, soprattutto, riappontare su una Nave. Se ne accorgeranno… se ci riusciranno! È un environment operativo completamente diverso, che richiede un costante addestramento. Così sarà un minestrone annacquato e uno spreco di soldi.

    • Ma basta con questa lagna! Ma che ne sai tu di appontaggi? Ma che pensi di essere alla Air Combat Weapons School di Miramar? Gne gne gne… c’è l’acqua… il sale… i pesci… dondola… ma smettetela e cercate di crescere!

  2. L’obiettivo delle Forze Armate è la difesa terrestre, marittima e aerea del Paese. Perché seminare dubbi sulla competizione tra FF.AA. e non pensare che una sana collaborazione possa essere più produttiva di sterili contrapposizioni?
    Farà bene il Ministro della Difesa a contenere gli animi dei Capi di Stato Maggiore e chiarire bene il concetto di Difesa del Paese.

  3. Forse non è chiaro che stiamo parlando di capacità operative sofisticatissime, che richiedono un continuo addestramento. Operare da una portaerei é molto complesso, perché bisogna muoversi disinvoltamente a Bordo, conoscere i sistemi disponibili e le loro limitazioni, saper sopportare lunghi periodi in mare…. e sopportare il mare stesso. Dettaglio: finita la missione, bisogna saper tornare “a casa”, ovvero alla mother-ship. Questo in soldoni. Non si improvvisa. Se poi tutti devono saper fare tutto, o c’è ignoranza delle problematiche e ci si farà molto male, o si faranno le cose alla meno peggio, cioè con limitazioni delle capacità operative.

  4. La lezione dell’aeronautica Italiana che bombardava le navi Italiane durante la IIW frutto del mancato coordinamento tra A e M si stà miseramente replicando in questa vicenda ed è frutto di mera difesa corporativa. Ma l’Amor Patrio non suggerisce nulla ai contenenti?⚓??⚓

    • Pure la triste lezione degli strani affondamenti dei convogli italiani diretti in africa dovrebbe far riflettere specie se si considera che spesso arrivano sani e salvi solo quelli i cui comandanti omettevano di fare rapporto sulla posizione…

      • Ma per favore!!!! È da quando il Group Captain F.W. Winterbotham (un altro volatile con la lingua lunga) scrisse nel 1974 “The ultra secret” che si sa tutto di come andarono le cose invece continuiamo con le teorie degli Ammiragli traditori di chiare origini neofasciste (che ai vertici dell’A.M. piacciono molto). Su via cambiate disco!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here