La Trenta piace al popolo della Difesa, lo dicono i sondaggi (ma anche i fatti)

Nei giorni scorsi il sito “DifesaOnline” ha lanciato un sondaggio: “come giudicate questi primi cinque mesi del ministro Elisabetta Trenta alla guida del dicastero di Via XX Settembre?” (leggi qui).

Le risposte a questa domanda sono state tantissime. E pressoché unanimi: la Trenta è molto apprezzata, soprattutto dai professionisti con le stellette. Il paragone con la Pinotti? Inesistente.

DifesaOnline.it ha fatto una selezione dei commenti: “Dopo 17 anni di servizio vedo un ministro che cerca di risolvere i problemi dei militari”. La Trenta “ha toccato il cuore dei temi che interessano al personale di base (diritti e tutele su lavoro, salute, famiglia) con parole e provvedimenti concreti“.

“Da anni il personale era trattato con mera retorica e solo con parole vuote. Grazie a Lei ed alla sentenza storica della Corte Costituzionale a breve avremo, come in molti paesi europei, i sindacati per i militari a completamento di un processo di democratizzazione delle e nelle Forze Armate. Anche per questo è molto criticata, anche “dall’alto”, vedi resistenze di molti vertici, come mai nessun ministro difesa negli ultimi anni!”

Si è mossa bene nonostante sia stata nominata e quindi non eletta. Non è facile fare il suo lavoro in un partito che non ama le FFAA”.

“La politica è l’arte del possibile, oltre che del compromesso, e la base M5S andrà comunque placata in qualche modo. Il mio giudizio è pertanto positivo, tenuto conto del contesto in cui deve e dovrà lavorare”.

In questi cinque mesi, la Trenta “ha dimostrato che la politica non sia fatta di “miracoli” ma di quotidianità, costruita con lenta e instancabile dedizione. Dalla proposta di modifica delle regole della missione Sophia, alla costante presenza in ogni evento dedicato alle forze armate, fino agli impegni presieduti per monitorare e tendere alla stabilizzazione della Libia, si può dire che l’attenzione del ministro sia stato volto a comprendere quelli che sono stati i deficit del passato, con una lucida analisi critica, e, quelle che saranno le sfide future per la sicurezza nazionale”.

Importanti i traguardi raggiunti finora: “vedasi l’indagine conoscitiva sull’acquisto degli F35, la riqualificazione delle caserme dismesse, l’interessamento sulla condizione del personale…, il riconoscimento pubblico degli errori commessi (caso Cervia) ed anche l’evitare un eventuale conflitto d’interessi.

Siamo dinanzi alla figura di un Ministro della Difesa che, rispetto a chi l’ha preceduta, non solo ha competenze ed esperienze specifiche che ne stanno facendo la persona giusta al posto giusto ma anche coraggio e determinazione nel trattare argomenti fino ad oggi sottaciuti o minimizzati: penso alle vicende dei militari colpiti dell’uranio impoverito piuttosto che all’impegno di seguire con attenzione le vicende di quelli colpiti dai “traumi post conflitto” (in questa direzione importantissima l’apertura del centro veterani)”.

La vediamo tutti i giorni, a cominciare dagli editoriali sul sito della difesa, le interviste in tv, gli interventi sui social.. per quanto sono riuscito a seguirla, finora non si è fermata un secondo. Possiamo chiedere di più? Credo di no“.

“La reputo una dei migliori ministri di questo governo. Una figura istituzionale che si vede poco ma che lavora tanto, portando avanti fatti e non parole”.

 

 

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