RAI, cresce lo “sgradimento” per l’AD Giampaolo Rossi; soprattutto da parte di FdI

RAI, cresce lo “sgradimento” per l’AD Giampaolo Rossi; soprattutto da parte di FdI

17 luglio 2025

Ma che brutta aria tira in Rai per l’AD, Giampaolo Rossi… E l’aspetto più sconcertante è che la scontentezza non riguarda tanto gli “orfani” della gestione di centrosinistra (spiegheremo subito il perché) quanto piuttosto chi si riconosce nell’attuale maggioranza politica di centrodestra. Con in testa proprio funzionari, impiegati e operai vicini a FdI, cioè al partito di maggioranza che ha espresso Rossi al vertice dell’azienda.

Il “capo d’imputazione” si può riassumere in questi termini: assuefazione acritica alle proposte editoriali e ai consigli gestionali provenienti da Stefano Coletta e Monica Maggioni, cioè a due dirigenti di lungo corso della vecchia Rai sbilanciata a sinistra; ignoramento sistematico della ricostruzione delle carriere di chi ha patito per anni e anni la persecuzione politica e che ancora oggi si vede scavalcato da militanti anti-governativi che vengono proposti per direzioni o per la dirigenza mentre inondano le loro bacheche di FB con post contro Giorgia Meloni e pro-“Pastasciutte antifasciste”.

L’assuefazione a vantaggio dei due “consigliori” preferiti non si limita ai programmi o alla scelta dei dirigenti a cui affidarli, ma a precisi ordini di servizio che hanno già provocato le proteste del presidente “facente funzioni” Antonio Marano e degli altri consiglieri di maggioranza, i quali hanno fatto rilevare per iscritto che determinati compiti delegati a Coletta e alla Maggioni non erano quelli concordati in CdA.

Ma è soprattutto a livello di FdI che serpeggiano i crescenti malumori. Dove c’è perfino chi giura di rapporti molto tesi tra l’AD e la punta di lancia meloniana a Saxa Rubra, il direttore del TG1 Gian Marco Chiocci. Che da buon aziendalista smentisce, senza però riuscire a troncare le voci sui contrasti.

Pare comunque che con Rossi sia praticamente impossibile comunicare: sia per via telefonica che per appuntamento. E questo ha creato uno stato di profonda insofferenza che è rimbalzato anche all’esterno, arrivando fino a Palazzo Chigi ed in via della Scrofa.